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La crisi sanitaria causata dalla  pandemia di COVID-19 ha impattato pesantemente.

 
Molteplici i mutamenti registrati nel mondo del retail e non solo. Le aziende hanno evidenziato la necessità di trovare un equilibrio tra la tutela dei dipendenti e il mantenimento di una proposta efficiente di prodotti per continuare a fornire riposte di livello alla persistente domanda dei consumatori.

 

Molti operatori si sono trovati a ripensare alle proprie attività e a lavorare su progetti innovativi.

Stiamo assistendo a un importante “switch” dei canali di vendita che hanno fatto registrare poderosi passi in avanti alle vendite online.

 

I retailers si sono trovati di fronte alla necessità di spostare le vendite dallo store fisico a quello online.


I budget marketing sono stati rivisitati con un aumento degli investimenti in strumenti digitali quali App, punti digitali.


Cosa succede nel mondo delle instore? Lentamente e in maniera innovativa si vuole ripartire.

Nelle in-store promotions si sà, il contatto con il pubblico è un fattore di vitale importanza e senza di questo l'investimento non è ipotizzabile.

 

I manager sono stati costretti a ripensare le attività.


Se da un lato è necessario e indispensabile tutelare il personale addetto dall'altro occorre continuare a mantenere alto il livello di attenzione sul punto di vendita e sulla progettualità della promozione.

 

Ecco che si registrano nuove  attività  di incentive  che, con l'ausilio di tutte le  protezioni  e nel rispetto del  distanziamento sociale  favoriscono maggiore integrazione digitale grazie  all'aumento degli investimenti sulle UX  e soprattutto all'ottimizzazione  dei touch point  dedicati al pubblico.


player  odierni hanno la  necessità di migliorarsi  e continuare ad essere  ingaggianti e memorabili  nonostante le difficoltà.


Particolarmente fervido il mondo delle case farmaceutiche che di questa leva fa ampio uso.


Anche il mondo degli eventi è stato molto penalizzato

E' stato forse uno dei settori più danneggiati dalla pandemia.


Gli eventi si sono fermati in questi mesi e nonostante la poca attenzione delle istituzioni gli operatori hanno continuato a lavorare sullo sviluppo di idee innovative.


I leader hanno saputo valorizzare la progettazione di piattaforme "intelligenti" dirigendo una gran fetta di investimenti verso il virtuale.


Alcuni hanno  pensato  a vere e proprie  convention digitali e moltissimi a nuovi format di webinair che rappresentano importanti punti di "aggancio" e interazione immediata verso il target cui sono rivolti.


Convention digitali e altre azioni di entertainment sono ormai all'ordine del giorno in attesa di una ripresa concreta nel BTL.




L'oggettistica? si va verso una nuova stagione del Made in Italy?


Nnostante le difficoltà il premio fisico non è stato abbandonato e il gift continua a far registrare un trend rivolto all'aumento delle richieste.  Tutti attenti alle nuove necessità nate a seguito dell'epidemia oggi il premio fisico è in prevalenza Made in Italy.


Un ritrovato spirito nazionalista abbinato alla necessità della certezza della disponibilità del premio in molti hanno già spostato il loro budget in acquisto dal Far East alla produzione nostrana.


Concorsi a premio, Short, Self e Cataloghi strizzano l'occhio al Made in Italy e alla riscoperta da parte degli operatori di aziende sane e competitive uniche anche nel settore della promozione.


Innovazione, design e qualità che fanno della produzione italiana un fiore all'occhiello nel Mondo.


Un vantaggio in più per i consumatori e una sicurezza maggiore per i manager che investono.


Anche leader come Ferrero con Nutella parlano del loro amore per l'Italia.

Siamo sulla strada giusta?

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